Recami Francesco - 2011 - La casa di ringhiera by Recami Francesco

Recami Francesco - 2011 - La casa di ringhiera by Recami Francesco

autore:Recami Francesco
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: General, Mystery & Detective, Fiction
ISBN: 9788838925672
editore: Sellerio
pubblicato: 2011-12-12T23:00:00+00:00


Domenica 14 dicembre

Caterina decise di sospendere il ricorso al nonno Amedeo per il babysitteraggio dell’Enrico, almeno per qualche tempo, per la questione dei disegni fatti alla Scuola Materna e anche per tutte quelle storie che le aveva raccontato l’Enrico, con un po’ di difficoltà, sul signore della valigia, su quelle stanze buie dove c’erano i succhi di frutta e dove si era perso, e su una signora che sembrava morta e che non aveva le mutande. Caterina era convinta che quel deficiente dell’Amedeo gli avesse fatto vedere un film di quelli che guardava lui, o che il nonno si fosse addormentato e l’Enrico si fosse messo il DVD da solo, tanto lo sapeva fare.

In realtà Caterina tendeva, probabilmente per questioni di tempo, a sottovalutare la portata degli avvenimenti e delle affermazioni del bambino sul suo sequestro, forse anche perché si era rifiutato di dare spiegazioni su quale fosse il luogo della sua prigionia e sul modo nel quale ne sarebbe venuto fuori. Enrico mantenne la promessa fatta ai due «bambini grandi».

Della decisione di Caterina l’Amedeo ne fu un po’ dispiaciuto, ma non così tanto perché aveva da recuperare, era sotto shock, preoccupato per la sua salute e per le sue condizioni mentali. L’idea di rivedersi davanti la faccia del nipotino lo metteva in crisi, anche se si andava convincendo che molte di quelle scene cui aveva assistito non fossero altro che allucinazioni. Non avrò mica l’Alzheimer, si era chiesto, incapace di dare un senso a tutto quello che era successo, o che forse si era sognato.

Una cosa era sicura, avrebbe abbandonato per sempre la sua passione di raccogliere notizie sugli eventi criminosi. Mai e mai più. Era stata quella sua insana passione a metterlo di fronte a quello che aveva vissuto, fossero allucinazioni o meno. Programmò di fare un bel falò di tutti i suoi archivi, magari conservando le pregiate custodie rivestite di seta. Poteva trovarsi un hobby completamente diverso, chi lo sa, forse raccogliere notizie o materiali di tutt’altro tipo, o darsi al modellismo navale. Su questo per il momento aveva le idee confuse, però una cosa era certa, non si sarebbe mai più occupato di crimini, non poteva dimenticare quello che aveva visto o creduto di vedere. E se lo aveva effettivamente visto ci sarebbe stato da preoccuparsi parecchio: che fine aveva fatto il signor Antonio? Che cosa era successo all’Enrico? Il problema era se quello che aveva creduto di avere visto non lo aveva effettivamente visto. E tutto deponeva a favore di questa seconda ipotesi.

Un brusco ritorno alla realtà fu rappresentato da una inaspettata visita di due agenti della Pubblica Sicurezza, la mattina successiva agli avvenimenti, cioè quella di venerdì.

Per una serie di circostanze casuali Consonni non era venuto a sapere che il suo appartamento era già stato oggetto di una visita da parte della PS. Il biglietto che Garofalo e Santoni gli avevano lasciato era finito prima in terra e poi nel cestino, insieme ad altri ritagli. E l’Angela, una volta che aveva visto il Consonni



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